Dallo stesso autore di questo blog: Carmine Colella

martedì 1 novembre 2011

Con i miei occhi

Ai miei occhi di bambina, i suoi occhi bianchi, apparivano strani, come uno scherzo della natura o l’effetto di un travestimento. Invece erano solo gli occhi di un uomo che la guerra aveva reso cieco. Un ordigno gli aveva portato via per sempre il mondo. Dopo, un buio profondo, neppure ombre in una luce sfuocata, solo le voci delle persone care che cercavano di camuffare l’evidenza e di dare ai suoi giorni il respiro della normalità. Ma nulla era stato più lo stesso e Rosario, si era chiuso in un mutismo senza confini, che escludeva persino gli affetti. Era diventato solitario: ogni giorno saliva in solaio dove dalle finestre aperte, soprattutto in primavera, entravano i suoni striduli delle rondini che avevano nidificato sotto i tetti e i battiti delle loro ali che, come pensieri ribelli andavano e ritornavano incessantemente, per saziare i piccoli. Incuriosita da quello strano vicino di casa, andavo a spiarlo dalla porta semiaperta del solaio, senza farmi sentire. Ma un pomeriggio, le mie scarpette rosse scricchiolarono , così, Rosario mi sentì e disse: - Vieni avanti bambina.

Io rimasi di stucco. Come faceva a sapere che ero io? – Scusami, Rosario, se ti ho spaventato, ero venuta a prendere una bambola in solaio ed ho visto la porta socchiusa…- Non importa, non dirmi bugie, so che i miei occhi ti incuriosiscono. – E’ che non sapevo come… - Come sono fatti gli occhi di un cieco? Guardami e vedrai che non avrai più paura. Mi avvicinai e sentii una stretta nel mio piccolo cuore a cui non seppi dare un nome. Seppi solo che avrei dovuto fare qualcosa per quell’uomo. Così, tutti i giorni salivo in solaio e inventavo per lui storie fantastiche, riproducendo suoni e voci. Rosario sorrideva.

Aveva ritrovato un pezzetto di mondo.


Autrice: Giò Piccolo


Curriculum letterario dell'autrice:

Vivo a Modena da molti anni e,anche se non sono nata in questa terra, sento ormai di esserne parte. Insegno in una scuola primaria e mi occupo di didattica della musica. Scrivo poesie e racconti da molto tempo, in particolare, da quando ho scoperto la forza delle parole che, come i suoni, sono in grado di riempire il silenzio senza violarlo.

Ho partecipato per la prima volta a un concorso letterario nazionale nel 2005, classificandomi al 1^ posto con il racconto Rituali, pubblicato in antologia. In seguito ho partecipato a molti concorsi nazionali ricevendo numerosi riconoscimenti e premi. Un mio racconto intitolato IL RESPIRO DEL BOSCO è stato selezionato in un concorso internazionale in attuazione, per la stesura di un romanzo a più mani. Nel 2010 ho vinto un concorso nazionale di poesia indetto da Enrico Folci Editore-Roma che metteva in palio la pubblicazione di una raccolta di poesie. Il libro si intitola SOLSTIZIO D'INVERNO e presenta all'interno alcune tavole di una pittrice modenese, che l'artista ha dipinto ispirandosi alle mie poesie e interpretando perfettamente lo spirito con cui sono state scritte.

2 commenti:

  1. Bello...ti lascia un sapore che non si può spiegare...forse ti fa apprezzare la fortuna di vedere le cose e ti fa pensare a chi non può...
    In bocca al lupo

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  2. Commovente, nobile e generoso: bellissimo.

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