Una calda mattina di primavera, quando avevo cinque anni e i miei si stavano separando, mi affacciai malinconico alla finestra di casa. Una farfalla si era posata sul davanzale. Le sue ali rossicce avevano le punte nere come il carbone ed erano tempestate di piccoli occhi bianchi. Un modo per confondere i suoi predatori naturali, tranne l’uomo.
Era una splendida “Vanessa del cardo”, una delle farfalle più veloci in natura, anche se io ancora non lo sapevo.
Riscaldava le ali, con battiti forti e regolari. Era pronta a volare: doveva iniziare la migrazione.
Nella sua vita, questo incredibile insetto vola per oltre mille miglia, dall’Europa meridionale fino all’Inghilterra, valicando le alpi svizzere, ad oltre duemila metri di quota.
Mi avvicinai in silenzio e con l’incoscienza e un pizzico di sadismo di ogni bambino strinsi il pollice e l’indice sulle sue ali. Volevo toccare quella polverina magica, scoprire se poi la farfalla avrebbe volato lo stesso. Ma l’insetto spiccò il volo un attimo prima che le mie dita si chiudessero a cerchio, lasciandomi solo qualche granello di polvere colorata sulle unghie.
Volò lontano, nel sole, e la mia gola si chiuse. Non era commozione, soltanto rabbia. Ma vedendola allontanarsi placidamente verso il mare, capii. E una flebile speranza cominciò ad ardere dentro di me. La seguii con lo sguardo finché non scomparve.
Oggi sono un etologo. Credo ancora che la polverina delle ali di farfalla sia magica: a me ha salvato la vita.
Ah, dimenticavo… ho una figlia di sei anni. Ha i capelli rossi come il sole al tramonto e grandi occhi neri in cui mi rivedo.
E si chiama Vanessa.
Autore: Massimiliano Campo
Curriculum letterario dell'autore:
Massimiliano Campo, trentanove anni, lavora a Roma come analista programmatore.
La passione per la scrittura, recentemente, l'ha spinto a mettersi in gioco sotto una nuova veste.
I suoi racconti sono stati premiati in vari concorsi e pubblicati da diversi editori: Damster Edizioni, Freaks Edizioni, Graphofeel Edizioni, Tindari Edizioni, AssoPiù Editore, Unibook.
Parafrasando Flaubert, non scrive come i bambini, per divertirsi, né come gli ambiziosi, per istruirsi.
Scrive per vivere.
Chi non ha provato a prendere una farfalla da piccolo? Tu hai racchiuso quei bei momenti (spensierati).... tu hai 39 anni, io 42...i ricordi sono simili e perciò mi piacciono.
RispondiEliminaIn bocca al lupo
Grazie Luca!
RispondiEliminaCrepi il lupo. Incrocio le dita anche per te.
Ciao.
Massimiliano
@ TENERO ! Deliziosa la fanciulla tua figlia.
RispondiEliminaMai smettere di credere in qualche polverina magica.
Grazie Silvia!
RispondiEliminaSei davvero gentile.